Quando la tua attività ha una presenza sul web, è necessario verificare la posizione di un sito su Google, in modo da capire se i propri contenuti siano di valore e, soprattutto, quanto facilmente potenziali clienti possano trovare il nostro portale.
La classica barra di ricerca può costituire un metodo veloce, ma non sempre preciso: per esempio, non indica l’efficacia delle eventuali keywords utilizzate e quali siano i punti deboli su cui lavorare e investire.
Fortunatamente sul web si possono trovare una moltitudine di tool SEO che ci permettono di estrapolare tutto quello che vogliamo sapere sulla SERP, molto spesso anche gratuitamente. Tuttavia, come capire quale sia lo strumento più efficiente, o quello giusto per noi?
Abbiamo chiesto (e ricevuto) alcuni consigli allo staff di Mister SEO, una web agency che si occupa prevalentemente di sviluppo di siti web e posizionamento nei motori di ricerca a Bari e provincia.
Vediamo ora insieme quali siano i migliori tool per verificare la posizione di un sito su Google: grazie a questo articolo scoprirai come fare delle analisi precise ed esplicative in pochi click, a beneficio del tuo portale e della tua crescita online.
Seozoom, il tool più popolare per verificare la posizione di un sito su Google
Uno dei nomi più conosciuti del content editing è Seozoom, un tool online a pagamento che permette di analizzare il proprio portale in ogni minimo dettaglio.
È amato da moltissimi esperti SEO per la sua semplicità e immediatezza: basta incollare l’URL nell’apposta barra di ricerca e appariranno diversi risultati per capire quanto il proprio posizionamento sia migliorato o peggiorato nel tempo.
L’analisi compiuta si basa sulle keywords, evidenziando quelle che hanno più successo e indicando anche quelle più “deboli” da migliorare. Ma non è tutto: grazie a Seozoom si possono anche analizzare le singole parole chiave di nostro interesse, per monitorarne l’andamento in maniera più accurata.
Sempre con questo tool è possibile realizzare dei contenuti di copywriting ricercando le keywords adatte, con una valutazione in tempo reale della quantità appropriata di termini primari e secondari, anche nel caso questi vengano utilizzati in maniera esagerata compromettendo la qualità dell’articolo.
Tutte le funzioni di Seozoom hanno contribuito a renderlo uno dei più popolari per quanto riguarda la creazione di contenuti in Italia: sicuramente è uno strumento da provare, pratico e intuitivo anche per chi si affaccia per la prima volta sul mondo della SEO.
Ubersuggest, l’evergreen del web
Curiosando su internet, magari proprio su siti che trattano di posizionamento, è facilissimo trovare Ubersuggest, un tool molto popolare anche al di fuori del bel paese.
Qualcuno potrebbe obiettare, in quanto questo strumento, agli inizi, era stato progettato unicamente per le keywords: tuttavia, negli anni ha implementato altre funzioni molto utili per chi desidera verificare la posizione di un sito su Google.
Il funzionamento è comparabile a quello di Seozoom: basta incollare l’URL nella sezione dedicata per controllare che i nostri termini chiave siano effettivamente efficaci in pochi secondi.
Oltre alla facilità di utilizzo Ubersuggest ha un altro grande vantaggio: si tratta infatti di un mezzo totalmente gratuito. C’è un limite di parole che si può raggiungere, ma allo stesso tempo basta registrarsi o entrare sul sito con il proprio account Google per eliminare qualsiasi tipo di restrizione.
In questo modo anche chi ha una budget ridotto può trovare il modo di valorizzare meglio i propri contenuti, per poi magari passare a qualche tool professionale una volta raccolti i fondi necessari.
La Search Console, veloce ed efficace
Non tutti sanno che Google stesso offre uno strumento di grande utilità per chi desidera analizzare il rendimento del proprio portale. Si tratta della Search Console, alla quale è possibile accedere in diversi modi (quello più semplice e veloce è ottenere un codice di monitoraggio Google Analytics): in questo modo si avranno a disposizione dei rapporti sul rendimento veramente esaustivi, dall’impression ai click medi e la loro provenienza. Inoltre, grazie alla potenza di questo tool saprai in quale paese è più popolare la tua pagina, una soluzione utile se gestisci delle risorse pensate per l’estero.
Questo tool è perfetto anche se vuoi essere sicuro di avere un sito ottimizzato per ogni piattaforma digitale: per esempio, è capace di dirti se disponi di un portale pensato per gli smartphone, una caratteristica che viene spesso erroneamente sottovalutata.
WhatsmySerp: uno strumento immediato
Naturalmente, quando si esegue un’analisi su un URL è necessario che eventuali cambiamenti vengano registrati il più rapidamente possibile per un rapporto completo. WhatsmySerp, come indica il nome, è il tool migliore per verificare la posizione di un sito su Google senza che sfuggano modifiche dell’ultimo minuto. Rispetto ai tre tools che abbiamo visto sopra questo garantisce la certezza di ottenere dei risultati aggiornati, mentre Seozoom, Search Console e Ubersuggest potrebbero metterci di più a elaborare eventuali cambi di keywords o interventi similari.
Per questo strumento c’è un limite quotidiano di 10 parole, con un massimo di 5 ricerche: tuttavia, al pari di Ubersuggest, basta registrarsi per poter sfruttare WhatsmySerp senza nessuna restrizione. Per chi non volesse effettuare questo step è possibile rivolgersi a Serpbot Serp Checker, che funziona come il tool precedentemente citato ma non prevede limitazioni.
Conclusione
Abbiamo visto come sul web siano presenti diversi strumenti che ci possono aiutare a capire come si posiziona il nostro sito su internet, aiutandoci così a capire sia necessario cambiare delle keywords o migliorare dei contenuti. Naturalmente, non è necessario sceglierne solo uno, ma si possono anche combinare più tools per ottenere un’analisi puntuale: magari, se si desidera concentrarsi solo so un termine piuttosto che ottenere una valutazione globale, si può utilizzare di preferenza WhatsmySerp e simili; viceversa, invece, Seozoom, Search Console o Ubersuggest.
Un ultimo suggerimento: per visionare il posizionamento del proprio sito su Google è possibile utilizzare anche la modalità in incognito, che ci presenta i risultati non contaminati dall’algoritmo che, per esempio, può farci apparire alcuni siti prima di altri in base alle nostre preferenze e abitudini: la visione, insomma, che avrebbe un potenziale cliente qualunque.